“Mah..la mia vita è stata un’odissea!”
Ecco, questa è una delle frasi che mi ha reso celebre alle superiori..o in parte dei corridoi..non tutti!
L’avevo estrapolata da “Borotalco” film con Carlo Verdone di qualche lustrino fa.
In pratica, imitavo lui che a sua volta imitava un’altro, nell’intento di intortare una lievemente diafana (cazzo avrò voluto dire) Eleonora Giorgi.
A distanza di anni, sta frase si ripresenta ogni qual volta capita di dover trascorrere con Jena, (5 anni) più di 24 ore consecutive, solo che l’odissea non è più la mia vita, ma un qualunque finesettimana assieme.
Idem per l’ultimo!
Rispetto gli altri, stavolta, alla consueta domanda “papy, qual’è il piano di battaglia?” Ero preparato!!
Pare di stare sempre alla lavagna. Interrogati. Tutto deve essere prestabilito, scandito, con tempi e modi ben definiti.
Cazzo, i miei a quell’età mi lasciavano rotolare in giardino fino allo sfinimento poi mi rastrellavano a letto.
Il sabato era ricco di appuntamenti. Gita alla Feltrinelli per l’acquisto di un paio di libri, compleanno di un’amica con figli in un patronato ed a seguire altro compleanno di altra amica con figli in un locale sui colli.
Mio intento: prendere Jena, impastarlo a più bimbi possibile, raschiarlo via dopo qualche ora e gettarlo in stato di incoscienza in auto per arrivare a casa con il carico già dormiente.
(…non tenendo in considerazione il motto di famiglia: “l’ottimismo porta sfiga!”)
Infatti…
“papy..qual’è il piano di battaglia?”
“Fantastico!!..andiamo a prendere un paio di libretti da regalare e si va a ben 2 feste… bello no?”
“io non voglio andare a feste!! ”
“ ma sono feste di compleanno…”
“neanche ai compleanni ci voglio venire!!”
“no, guarda.., mi sono spiegato male io..nn sono proprio compleanni, ma..”
“e cosa sono allora?? se non sono feste e non sono compleanni?”
“ma sono una novità bellissima!!..sono feste di NON festeggiamento!!”
“e i libri per chi sono??
“i libri sono per i NON festeggiati…ma mica vengono scartati, per quello ne ho preso due brutti..”
Mi guarda strano!
“e le candeline sulle torte, le mettono o no??
“si… ma solo per illuminarle “
Alzo gli occhi al cielo per vedere se riesco a prendere qualche madonna con il retino, consapevole che stanotte la Montessori potrebbe di nuovo comparire, magari stavolta con degli elastici per lo yoyo. (intuisco chi dovrà metterci le palle…)
Da buon padre, contratto e cedo sull’oggettistica.
Carico in macchina nell’ordine, libro di Robin Hood, La bella addormentata, pallone da basket, macchina da scrivere rosa di Barbie (???), tamburello e xilofono.
Jena mi viene consegnato in tutina grigia con riga bianca.
Parrà strano, ma anche il sottoscritto ha le sue fisse.
Ritengo la tutina detestabilissima e poco adeguata per fare i fighetti a feste di compleanno in patronato, anche se per Miss X a lui piace tantissimo.
Adotto il solito sistema.
Con postura da cartoni animati mi avvicino e con voce mooolto bassa lo convinco a sfilarsi la merdina grigia per indossare dei più dignitosi pantaloni vinaccia.
” dai che si fa uno scherzetto a mamma”.
Il tutto come uno scolaro di 7 anni alla recita di fine anno.
Diobono..!!! Dopo 20 anni di teatro..!!
Immagno Vittorio Gassman e Carmelo Bene che litigano su chi deve salire a prendermi a sberle.
Pur di sbatterci fuori di casa, Miss X incassa e fa finta di nulla.
Dopo un non riposino pomeridiano, partiamo in direzione patronato.
Arrivati, vediamo stagliarsi in mezzo al prato un canestro sorretto da un campo da basket. Culo!
Ciao ciao!! Le nostre strade si dividono.
Mentre come un rabdomante cerco una fonte di prosecco, con la coda dell’occhio noto Jena schizzare su di uno scivolo.
Il piccolo Einstein, senza domandarsi perchè non ci sia la coda di colleghi, parte e gaudente plana. Quasi in contemporanea urla disperate. Corro sul posto e vedo dei pantaloni vinaccia inabissati in una pozzanghera che provocata, per ripicca tinge di inquietanti baffetti di fango una bimba che ora pare la figlia di Hitler.
Accorre anche la mamma, ma prima che decidano di invaderci, arrivati e cagati meno di un Gianfranco Fini qualsiasi, infilo Jena sotto il braccio come una baguette, risaliamo in auto e viaa..verso nuove avventure… porconando,… ma verso nuove avventure.
Tenere in auto un cambietto per il piccolo, pareva troppo da mezzeseghe.
Dopo un’oretta si riparte per la seconda NON festa di compleanno.
Non avendo il navigatore, procedo a memoria e naturalmente mi perdo in mezzo alla campagna.
Arrivo al locale con più di mezz’ora di ritardo.
Cazzo, pare di entrare in fabbrica. Tavoli tuttiattaccati, camerieri che tentano di sfidare il caos di genteincollata evidentemente sobria. In una situazione del genere, impossibile alzare il gomito.
Lascio Jena in balia di un branco di sconosciuti della sua età e mi accomodo a fianco di una ragazza mora da 6+.
Dopo meno di due minuti e 47 secondi, prima di presentarsi, mi informa che è single, le manca una relazione seria e non le dispiacerebbe un altro figlio ma putroppo non ci sono più gli uomini di una volta.
(penso che probabilmente sono tutti morti di vecchiaia)
Mi illumina poi con una sua “innovativa” teoria: “lo sai che da quando sto da sola, continuo a vedere gente che si bacia…anche stasera, ai semafori, dallo specchietto, ho visto ben tre coppie che si baciavano, ne vedo di continuo…un po’ come quando volevo un bimbo e incontravo tutte donne incinte..strano no??”
Beh.. effettivamente anche a me per un periodo è capitato di notare solo Fiat Coupè gialle, ma evito di dirglielo.
“e tu??..” sorride
“????”
”e tu?? Come 6 messo??”
Quel tono, unito ad un sorriso che le fa piegare la testa di lato mentre tira indietro i capelli, fa precipitare il sottoscritto nel canile di tal Pavlov. Immediatamente mi si attiva un incontrovertibile segnale d’allarme che provoca la partenza di una bilia ghiacciata lungo la colonna vertebrale con automatico strozzamento a livello del pomo d’Adamo.
Mentre penso che sti discorsi innescano sempre la consapevolezza che la mia autonomia sentimentale dura il tempo di una smentita da ex presidente del consiglio, vedo Jena incazzato che mi viene incontro.
“papy..c’è un bambino che ha la pallina del calcetto che non vuole far giocare nessuno…”
Con enorme piacere mi alzo e vado a dare un’occhiata.
L’idiotino è lì che litiga con tutti. Un altro con la nuova sindrome di Beppe Grillo!
Malattia che colpisce le persone che nessuno ha mai fatto giocare a calcetto. Quando però la pallina capita nelle loro mani, i pirloni che fanno?, invece di divertirsi, per ripicca non fanno partecipare nessuno, ben sapendo che da soli è impossibile giocare.
Ritorno al tavolo e Miss 6+ sta raccontando al tipo che le sta di fronte che proprio ieri al semaforo, ha visto ben 3 coppie che si baciavano…e poi donne incinte…e uomini che non esistono più…
Già!!…la vita è proprio un’odissea… e un po’ per tutti.