CRONACHE MARZIANE (dal banchetto)

Ultimamente ha fatto scalpore il presidente russo Medvedev dichiarando che gli extraterrestri esistono e sono in contatto con il nostro pianeta.
Si è subito accodato anche un parlamentare della Lega, Mario “semprelucido” Borghezio, confermando la fondatezza di tali dichiarazioni.
Confesso, Medvedev non lo conosco e non mi pronuncio, ma nn stupisce affatto che uno come Borghezio possa credere negli UFO…. voglio dire…questo qua crede ancora nell’esistenza della Padania.
Se fossi nella testa del leghista, a parte il fatto che ci starei comodo e parte cospicua potrei sub-affittarla, già me lo vedo a teorizzare come luogo di partenza per gli extraterrestri di sesso femminile, il misterioso pianeta di CALZEDONIA, dove per avere un contatto, devi sborsare, a seconda delle stagioni, dagli 8 ai 60 denari.
Oramai, trascorse quasi 2 settimane di “banchettonatalizio” a vendere minchiate, devo ricredermi sulle teorie dei 2 noti burloni;

 GLI EXTRATERRESTRI ESISTONO!!!

(MARZIANO N. 1)

I primi hanno dato il loro segnale di presenza fin dalla prima mattina di sabato.
Apro il gazebo e punta dritta verso di me la prima arcaspaziale dalla quale scendono una coppia di entità fisicamente somiglianti a noi, abitanti della terra, se non fosse per delle scarpe di cuoio senza tacco.
Non faccio in tempo nemmeno a buttare là uno sguardo di simpatia, che una delle 2 esordisce con le seguenti parole:
buongiorno… stavamo cercando proprio lei…”
(..uhmmm… sta frase non mi suona proprio nuova…)
buongiorno..lei conosce le istruzioni per vivere?!
(Cazzo!! ecco chi erano… Testimoni di Geova….non lo so’, ma se nn suonano all’alba e nn vado ad aprire in pigiama alle h. 7.00 del mattino con la bocca impastata da alcool o sonno, fatico a riconoscerli)
guardi sorella… non ho ancora capito come togliere il T9 dal mio cellulare”
(e non sto scherzando…alla mia amica Giada, ogni tanto, mi parte ancora un “ciao Giuda”).
Faccio loro notare che a breve arriverà la fine del mondo, sono incazzato perchè ho appena finito di pagare il mutuo della casa e se lo sapevo prima lo facevo a 20 anni, e che al momento la mia preoccupazione principale è trovare un locale decente dove a farmi una piadina per pranzo.
Devo essere stato convincente, sono risaliti sulla loro arca ed hanno virato verso il tipo dei Babbi Natale.

ZONA BABBI NATALE

banchetti natalizi

(MARZIANO N. 2)

..scusi, ho visto che qui sopra hanno ristrutturato il palazzo, ..hanno fatto proprio un bel lavoro. Ma ci verranno ad abitare??”
..no signora…è il saggio di metà corso dei ragazzi del corso di edilizia… ma poi torna tutto come prima…
..ma pensa te…”
..già, pensa!! te!

(MARZIANO N. 3)


(signora di mezza età)
…vorrei un braccialetto per mia sorella”
che tipo è sua sorella?..”
..è un po’ più bassa di me..!”

(MARZIANO N. 4)


..sono passata per sapere da che giorno iniziate le svendite”

(MARZIANO N. 5)


Il piu’ interessante di tutti i marziani è
Franco Badile, sicuro parente alla lontana del più noto Frank Zappa.

FRANCO BADILE

FRANCO BADILE…parente di FRANK ZAPPA

Alle h. 15, puntuale come un orologio Svedese (perchè sempre svizzero?), tutti i pomeriggi giunge alle nostre spalle armato di un’arma micidiale: una chitarra con 5 corde, che inizia a torturare con la stessa approssimazione dell’adolescente la prima volta che si trova tra le mani le tette della compagna di banco. Un suono ripetitivo e dilaniante, da ricordare, su piani vagamente diversi, Mr B. quando parla dei comunisti. (Personaggi da leggenda che vivono al fianco degli gnomi dei boschi e che il nostro anziano signore assicura di veder passare nel cortile della sua casa (di riposo) in compagnia di magistrati fosforescenti e che sono lì con il solo ed unico scopo di abbagliarlo).
Unico e vitale scopo, quello di
Franco Badile, oltre al sadico di dilaniare testicoli ad incolpevoli passanti, quello di far ruzzolare nella scatola posta ai suoi piedi qualche onesto centesimo di euro.
Peccato non abbia letto “Così parlò Bellavista”, dove, con irraggiungibile fantasia napoletana, un musicista, passava con chitarra tra i tavolini di una trattoria ed un cartello in mano:
non suono per non disturbare”

 Mi fermo qui! Sono le h. 00.15 di venerdi 21/12/2012, Giorno deputato a decretare la fine di stokazzo di mondo, e…e… nooo.. cazzo!!!…vuoi vedere che non ho manco una camicia stirata??

ALBERO JUKE BOX

ALBERO JUKE BOX

NATALE, FREUD E PARCHEGGI…

Ne ho avuto l’ennesima prova! I problemi che ci affliggono non li seminiamo andandocene, ma ci rimangano incollati addosso come il chewing gum in estate sotto le scarpe.Sta consapevolezza da bar all’angolo, era balenata l’altra mattina alla stazione di Bologna, dove per un paio di gg, avevo sostato da The Singer, amico d’infanzia e cantante. Questa ri-consapevolezza da parrocchia, aveva risvegliato un’incomprensibile senso di leggerezza, tanto che il primo pensiero era andato a lei, la donna che più di ogni altra era a conoscenza di ogni mio pertugio, quella che a colpo sicuro sollevava i miei tappeti scovandone la polvere che non ero ancora riuscito a smaltire, lei, che mesi prima, con le mie lacrime a seguire diligenti la via tracciata dalle rughe, si era avvicinata accarezzandomi una guancia e mi aveva stretto nell’abbraccio che solo una mamma sa’ dare, ma non la mia, sennò sarebbe stata per lo meno curiosa, l’erezione che mi aveva sorpreso come un autovelox in aperta campagna e che neanche rinculando ero riuscito a celare. Già, proprio lei, la mia strizza! Colei che elargisce consigli come fossero coriandoli il martedì grasso o riso ai matrimoni, ed il tutto, per la modica cifra di 80 euro all’ora.
E sempre lei, quella mattina, avrei ritrovato per l’ultimo incontro dell’anno, Maya permettendo. Per tutto il mese, infatti, non avrei avuto il piacere di vedere il suo mezzobusto da dietro la scrivania, visto che per il secondo anno consecutivo, avrei trascorso le feste a vendere inutili minchiate dietro un banchetto natalizio.
Nonostante sto lavoro conceda notevoli spunti per imbastire nuovi personaggi e dialoghi per il mio lavoro di attore, un minimo di avvilimento mi aveva avvolto come una sciarpa di lana che punge, e che da piccolo solo una passata di borotalco Roberts riusciva a lenirne il fastidio. Lo stesso fastidio che pareva rivivere ora, solo con gli angoli un po’ smussati.
Nonostante i buoni propositi lavorativi che parevano essere partiti con il piede giusto, ma con la gamba di un altro, evidentemente, per tutto l’anno mi ero comportato come il Re Midacontrario. (personaggio meno noto ai più, capace di riuscire tramutare in merda tutto quello che toccava).
Per non annegare nel solito pessimismo, mi ero aggrappato ad un salvagente di parole, le stesse che avrebbe usato un saggio indiano. Lo immaginavo, durante un pediluvio nel Gange, a scartare Baci Perugina, gettarne alla corrente la stagnola e trattenerne la sola cartina traslucida dove su una si leggeva: “trai beneficio anche dalla più insignificante delle esperienze”. (anonimo)... vorrei vedere chi avrebbe messo la faccia su sta stronzata!
Alla luce di questo imprescindibile consiglio, mi ero tuffato nella speranza che se Martin Scorzese avesse avuto bisogno di un attore in grado di impersonare con verità un venditore di bigiotteria&puttanate, avrei avuto buone possibilità di ottenere la parte.
Alla stazione, quindi, mi preparavo a rientrare con il mio zainetto di pensieri e paturnie, dopo aver dedicato poco più di 24 ore a The Singer, ed a tutto quello che mi aveva confidato.
Immagino la curiosità, racconterei volentieri quello che ci siamo detti in quei 2 gg di freddo e pioggia Bolognese, ma credo che menti semplici perderebbero troppo tempo nel cercare di trovare un nesso al surplus di intellettualismo messo in campo dai 2 artisti del fine settimana.
Posso dire, però, che discutemmo a lungo se la parola fregn(i)a, si scrivesse con la “I” dopo la “N”, o meno.
…io, ero convinto che con la crisi qualche vocale poteva essere risparmiata… THE SINGER un po’ meno…ma lui, economicamente, se la passa meglio del sottoscritto.
E quella mattina, tra intuizioni e malinconie, ero salito sul quel treno, con lo strano senso di lievità che ti regala la consapevolezza le rare volte che le fai “tana”, ma non prima, di un’ambita treccia ripiena di lava vulcanica al bar della stazione, e che fa tanto viaggiatore. Mi eccita scrutare i visi, ascoltare i discorsi, sentire il rumore delle valigie che solcano i corridoi con quella musica tutta uguale che pare un disco dei Pooh, ma soprattutto, continuare a stupirmi del fatto che “cazzo, con tutta sta gente, possibile non conoscere nessuno?”(una mia fissa da luogo affollato).
Sul treno, approfittando del vociare, ridotto a sopportabile brusio, mi ero incuneato tra le pagine di un libro appena regalatomi e che pareva partito col piede giusto. Storia di un tale a colloquio con lo strizza, ma molto più scassacazzi di me, scritto da un napoletano, tal De Silva. Lettura interrotta a Ferrara da risate pachidermiche di 2 paffuti imprenditori tedeschi che parevano alla gita delle medie.

BAMBINI IN GITA

BAMBINI IN GITA

Appena seduti, proprio qui di fronte, avevano estratto da un astuccio un marchingegno.

marchingegno

marchingegno

COMPARATORE... BOH...

COMPARATORE… BOH…

Avvertendo un mio interesse all’oggetto, forse colpito inavvertitamente dallo sguardo del mio occhio sinistro che dall’età di 3 anni fa un po’ quel cazzo che gli pare, avevano intuito un mio interesse all’attrezzo e di conseguenza invaso la mia leggerezza mattutina con spiegazioni mimate e prove pratiche con dei cubetti di ferro che (cazzo!!!) tenevano in tasca!.
Siccome quando ci si diverte il tempo vola, dopo un paio di settimane, il treno da Bologna per Padova era arrivato a destinazione. Scendo, faccio per salire in auto, e leggo un cartello che dalla fretta non avevo notato all’andata.
Noo..cazzo!!
Cerco il parabrezza. Nessuna multa.
Forse Dio Esiste!!
…stavo recandomi dalla strizza e guarda un po’, il mio pensiero andava a Freud..
Poi ho pensato,…ma lui, avrebbe mai parcheggiato in zona rimozione…??? mah!!

I miei pensieri sono un po’ così…non è che chiedano sempre il permesso…

UN AMORE DI-VINO

Ci sono giorni, in cui ci si sente inutili come un letto rifatto… ma grazie a Dio non è questo il caso. L’inutilità, come oggi con Jena (5 anni) disteso sul lettone di Miss X, un po’ si cheta quando la mia giornata viene invasa da quel ruolo al quale ancora mi devo abituare…quello di padre. Se poi penso a come lo sono diventato….(tecnicamente un’ idea ce l’ho). Mi sfugge, invece, se in quell’occasione mi sia mai accordato con me stesso, oppure devo annoverare il tutto ad un colpo partito mentre pulivo l’arma. Mah!! Non voglio indagare, ma credo che Miss X abbia dei documenti assertivi, da me firmati in calce. (manco fossi un muratore).
Effettivamente, qualche amica fidata, mi aveva prudentemente fatto rientrare nella casistica dei padri che fanno le cose un po’ alla cazzo, ma poi, come un dono del cielo, nella loro dabbenaggine, il Divino crea loro la situazione ottimale per quel tipo di azzardi. Un po’ come quando dei “veri amici”, ad una festa, ti costringono a bere e proprio l’alcool, con il suo classico calcio in culo delliniziativa, ti consente di avvicinare quella tipa non repellente e con la quale alla fine ci trascorri un buon quarto d’ora giocando a tendecanadesi sotto le lenzuola.
Cosa può aver fatto credere al Divino che per un azzardo del genere, quello fosse il mio momento principe? …ma anche e soprattutto, con una  personale situazione economico-lavorativa che scendeva a valle come una slavina trascinando giù tutto, e che solo l’intervento di Francesco, mio commercialista/amico, riusciva ad arrestare mettendosi di traverso.
Ma è pure possibile che il Divino di cui sopra, abbia inalato esalazioni di spray sgusciate attraverso il buco dell’ozono e finitegli direttamente nelle narici (il che spiegherebbe finalmente l’inutile uso massiccio di lacche da parte delle donne)…ma forse e semplicemente, Di-vino è solo il soprannome che gli hanno affibbiato gli amici dell’enoteca “L’alto dei cieli”.

Non voglio pensarci. Non amo impicciarmi degli affari miei.

Invece ora mi trovo qui a casa do Miss X, con Jena nel lettone, disteso di traverso come l’alfiere degli scacchi e guarnito del classico pigiamino azzurro.
E mi sorprendo ad adagiarmi su di lui per incontrarne l’odore di bimbo che dorme, un rito che mai avrei pensato potesse accompagnarmi. Penso, dandomi del coglione, che se riuscissi ad imbottigliarne la fragranza potrei venderne e diventerei finalmente ricco.
Ma è una cazzata, lo so’! La gioia di un bimbo l’acquisisci solo quando smetti di vederlo come un’entità che sforna pizzette di merda e birrette di pipì, o quando la sua utilità non si esaurisce nell’essere un fondamentale gancio nel conoscere giovani mamme al parco, oppure ti diventa ottima scusa per evitare appuntamenti in zona Cesarini. La gioia del bimbo, la vedi soprattutto, quando a guardarlo fisso in volto, lo rivedi dentro immagini in bianco e nero che sgomitando si fanno spazio nei ricordi.
Me l’avessero detto prima, avrei scommesso e perso il numero della Gazzetta di quando abbiamo stracciato la Germania nella finale dei mondiali dell’82.
Insomma, come per le torte, l’acquolina la percepisci solo quando la crostata è fragrante davanti ai tuoi occhi, e non quando è un ammasso di ingredienti, con la loro inutile personalità, sparsi sul tavolo della cucina.

ciao papy…!!”
Ritorno in me, anche perchè fuori il clima non è dei migliori.
Mi illudevo riposasse altri 10 minuti…
ciao amore….pensavo che dormivi..”
no!…avevo solo gli occhi chiusi,..stavo cercando di rivedere i sogni che avevo fatto stanotte”
?????”
dai..mettiti sotto le coperte con me..”
Mi spoglio, mi infilo nel mio ex-lettone e ci abbracciamo come 2 Marlboro dentro un pacchetto nuovo.
Un certo effetto me lo fa, dover calcare il vecchio ring. E’ come rivedere il quartiere dove scorazzavi da bambino, ma che la guerra ha raso al suolo e non lo riconosci quasi più.
dai papy..giochiamo al gioco delle domande, ti va??”
d’accordo..chi inizia??”
inizia tu..dai..”
Intriso di quelle sensazioni che  durano poco e muoiono prima delle farfalle…
..pensaci un po’.. che cos’è per te … l’Amore..??”
sorpreso…
“…ma dai papy!!! …non vale!!! …non puoi farmi domande che non hanno risposte!!!….”
…già…che mona!!
.ma soprattutto ..chi è il suo vero padre??