“…adesso mi giro dall’altra parte e sogno di fare sesso…buona notte!”.
Cazzo..ma..ho sentito bene??..cioè.. ha detto proprio così??
Penso che è tardi e che anche a non far niente ci si stanca, quindi devo averlo immaginato,… non fosse, però, che una specie di eco parte a replicare quel suono in testa, costante.
Cazzo.. ma ha detto proprio così!!
Mi giro verso di lui, ma come niente fosse, il beato angelico mi volge la schiena pigiamata di azzurro.
Mi cala l’inesorabile e pesante consapevolezza di come possa essere un colpo di stato e il tutto, ai danni della serenità di un padre che dopo un intero capitolo dei 3 Moschettieri, favoleggiava pacioso, di ancorare il proprio corpo al sonno dei giusti.
Invece no! Lui, come un Matteo Renzi in pigiamino a righe, però a differenza inconsapevole, a sfiduciare con aggressione vigliacca il mio affannato ruolo di padre, lanciandomi come bombe a grappolo quella manciata di parole.
Il gelo della camera, che ho già candidato alle prossime olimpiadi invernali, aveva inibito a qualsiasi gocciolone di sudore, di intraprendere il rischioso slalom gigante lungo la schiena.
Tento di lasciare cadere la frase, ma penso che se tocca terra potrebbe frantumarsi e ricomporsi in un’infinità di altri minacciosi proclami e quindi no!
Devo trovare le parole giuste e chiedere lumi.
Subito!
Mi sollevo dalle responsabilità. Stavolta non c’entro proprio.
Possibile a 6 anni non sapersi allacciare le scarpe, ma conoscere le regole base della creazione?
Provo a chiedere lumi al beato angelico, che nel frattempo si è accoccolato ad uovo come al cancelletto di partenza per la libera.
(abbiate pazienza..oggi si va di olimpiadi…)
Prima però penso…
..ma io, a quale età avevo appreso i primi rudimenti??
A 6 anni no di sicuro.
Mrs Gramelot, mia madre, nella sua ostinazione, aveva dichiarato che in casa, l’argomento sesso era stato ampiamente e puntigliosamente trattato, cosa che a me ed i miei fratelli, le volte che lo rimarcava, procurava pericolose crisi di riso fino allo spasimo, tanto che mio fratello più grande, in una di quelle occasioni, aveva avuto una pericolosa crisi respiratoria ed eravamo dovuti correre al pronto soccorso.
La netta impressione, invece, è che alla famosa “educazione sessuale” si sia arrivati come pionieri per vie traverse. (quelle vie che per taluni portano dritti dritti in tangenziale)
Ho preso quindi a srotolare a ritroso il nastro della memoria che si era fermato all’età di 9 anni.
Ed in breve, una serie di tasselli stavano prendendo forma.
Era l’estate del….boh.. dovrei fare i conti…. ricordo solo che all’epoca a passarmi i compiti c’era Scipione L’Africano ed ero in visita, per la prima volta, al paese natale di Mrs Gramelot, Bojano, piccola località del Molise, famosa solo per quella “J” in mezzo al nome.
Fu In quell’occasione che per la prima volta incontrai il nonno materno il quale, evidentemente impermalositosi per quel mio ritardo, dopo solo una settimana era deceduto.
Approfittando della calata dei parenti dal nord per il funerale, mi ero agganciato a zia Rosa e risalito sui monti bellunesi dove avrei trascorso con lei e Paolo, mio cugino di 7 anni più vecchio, il resto dell’estate.
Grande cazzata!!
A casa di zia, infatti, con un’alimentazione basata per 2 dei 3 pasti giornalieri di biscotti Gran Turchese, avevo preso a lievitare come una torta tanto che a fine estate non ero più in grado di scorgere la punta dei miei piedi dal mio punto di osservazione. In compenso, mio cugino, per farsi perdonare, con pazienza e zelo, mi aveva erudito su alcuni comportamenti base, tipo: fumare, prima pezzettini di liane, quelle di Tarzan per intenderci, poi quelle vere, bere qualche liquorino dolce, guidare una vespa 50 special e “permesso” di fare da navigatore, inteso come aiutante alla guida, le volte che uscivamo in auto.
Mi spiego!
Mancandogli un paio d’anni alla maggiore età, pare superfluo dirvi che la patente manco per il cazzo, quindi, nel caso fossimo stati fermati dalle forze dell’ordine, avrebbe dichiarato l’urgenza di raggiungere l’ospedale, che il “piccolo”, io nella fattispecie, aveva avuto un malore e, naturalmente, avrei dovuto essere collaborativo, limitandomi, alla bisogna, a “rotolarmi sotto il sedile” (testuali parole) per essere credibile.
Ora figuriamoci se un genio di tali fattezze non avesse tutta la collezione di una serie di riviste hard core.
Già…Indovinato!
Tra tutte svettava “LE ORE”, famoso mensile di anatomia dell’epoca, capace di riunire al campetto nutriti gruppi di ragazzi che neanche il patronato con il biliardino.
All’epoca, veniva paventato per il mese successivo, un servizio completo su tal Minnie Minoprio, arrapantissima (pare) showgirl anni ’80, servizio che però, per motivi a noi oscuri, veniva puntualmente posticipato al mese successivo. Cosa, questa, che tutte le volte, mandava in bestia quel manipolo di infervorati adolescenti riuniti in una sorta di simposio della masturbazione, deploranti le ingiustizie del mondo.
(col tempo pare siano stati accontentati).
E proprio grazie a ‘ste riviste “patinate” (per via di una sospettosa “patina”, che le impregnava), che mio cugino, alla bella età, la mia, di 9 anni, utilizzando al meglio le illustrazioni che questi mensili di anatomia spinta dispensavano ed eludendo i termini medici, mi illuminò con drammatico anticipo su quello che, riassumendo, avremmo poi definito col “fare sesso”.
Non nego, e lo dico con una punta di inutile orgoglio, che questo mio sapere, mi diede non poca popolarità tra gli amici del bar Cinzia.
Certo, non prima che avessero appurato che sotto quell’inaudito strato di grasso ci fosse quel loro amico che avevano visto l’ultima volta solo un paio di mesi prima.
In breve, vissi 3 dei famosi 15 minuti di famosità che spettano in vita ad ognuno di no, secondo quel bontempone di Andy Warhol.
Ora, invece, me stavo lì, al buio, con sguardo catatonico puntato al soffitto, ed al fianco, un seienne che d’improvviso, come un terremoto nella notte, aveva frantumato il mio unico record, uscendosene con questa storia del “fare sesso” e lasciandomi macerare nella consapevolezza che oramai aveva preso a viaggiare con un jet sotto il culo.
Quindi, con il solo buio a proteggermi, balbettante, me n’ero uscito con queste poche parole:
“ma..cosa intendi.. cioè…cosa vuol dire fare ..sesso?”
“Ma…. è semplice papy… me l’ha detto, Gianni Piròn. Basta che pensi a una bambina mentre le accarezzi la pancia….non è difficile… dai papy, prova anche tu!
Dai, però, adesso sognamo di fare un po’ di sesso poi si fa nanna che è tardi”.